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48 | Trento |
Trentini spiriti gentili, et elevati; e con essere di natura pronti, e risentiti, perdonano facilmente di fatti più, che di lingua. [Trentini, e lor qualità.] Sanno esser franchi, e ingenui di trattare. Amano con la virtù il puntiglio di gloria, non senza però amar’ anche il lucro, e riescono in specie buoni Economi. Si fanno honor alle occasioni, e professano generosità. Seguono la Commensal Conversatione, meno di quel che si soleva con cordialità. Nella divotione, e riverenza in Chiesa più risentono d’Italia, che di Germania, e assai rispettano gli Ecclesiastici. Sono trattabili, e si degnano volontieri senz’altro fasto, le Persone anche grandi, e titolate, quali ne usano essorbitanza d’habito, ne di seguito.
[Riflesso per il Forastiere, in Trento.] Se vanno fuori li Trentini ò in Guerra, ò alle Corti, fanno gran passata: ma facilmente si lascian lusingar da gli agi della Patria, e libertà; contentandosi veder di buon occhio il Forastiere, à cui mostrano in effetto la Figura di lor Città, che è il Cuore. Con questo ancora, che à favor, ò disfavore, quando più occorre, come in Città di non gran Circuito, vanno quasi tutti uniti in Catena di parentaggio: norma per lo Straniere, come fia d’huopo reggersi, e diportarsi.
Se poi i Trentini di trattare riescono franchi, di parlare sono sciolti: non dissoluti rispetto alla prattica, che han di due Nationi, e hilarità; ne questa suole sbandirsi da Bestemmie, ò essecrationi, per quanto viddi. In fatti egli è un gran cativo pronostico di Cielo, quando sù la Terra