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508 | Trento. |
[Vantaggi recati dalla stessa Montagna.] orpiù, vennero gran parte ingoiati, e trattenuti da certo Seno, ò Vallone della Montagna, per effetto mirabile di Previdenza, così che senza tal Vallone, non sò come le cose fossero passate all’hora, & le Case più minacciate potessero mai prendere un buon Sonno. Serve per altro questo Monte à Riva d’Antemurale inespugnabile contro Nemici esterni; osta i bollori di Ponente estivo: fà un perpetuo solar’ Horologio; rende sicuro il Porto, & frena Eolo.
[Due Torrenti à Riva utili, e dannosi, come.] Maggior danno recano à Riva le due Acque, ò Torrenti, Albola, e Varrone. Queste sono quelle, che servono per le Cartare, & altro con molto utile: ma nelle piene s’ingrossano talmente, che inondano i Campi con esterminio; e più anche dell’Albola è il Varrone precipitoso; ne vi si può trovar riparo, che sia valido. Tanto è vero, che l’Acqua con essere l’Elemento infido, è il più indomito. Nel resto le Fontane publiche in Città, & altre Sorgenti fuori sono tutte d’Acqua qualificata, fresca cioè, limpida, e leggiera notabilmente; ne altro manca, se non che almeno in Piazza vorria il Fonte haver’ Urna cospicua, e sgorgar’ in alto, come stà basso.
[Città di Riva, e suo governo.] Si regge Riva sotto il Vescovo di Trento, per il quale risiede nella Rocca un Capitano, qual sorintende anche al Bastione. Per la Giustitia Civil, e Criminale si dà un Podestà Giurisconsulto, eletto dalla Communità, e confermato dal Vescovo; & si tien nel Palazzo Pretorio, essendo la Pretura stessa molto stimabile di