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482 | Trento. |
che far Teti con Bacco. [Cosa notabile de’ Vini di Trento.] Hanno poi di proprio li Vini di Trento, che (a differenza di certi altri) sono trattabili, e si lascian dimovere d’un Vaso in altro, senza deteriorarsi di qualità in modo, che non cangiano Stato co’l mutar luogo; E ciò per osservatione de’ Tedeschi, che li maneggiano. Ma ne meno à Trento si dà preminenza di primo, secondo, ò terzo Vino, come altrove, perche ordinariamente si fà, si beve, & si spaccia primo: se non che per secondo, si dà il Torchiato, qual serve per gli Operarij.
[Legno appresso i Chinesi come si stimi.] In somma, per quanto veggo, questo è il Paese del Vino naturalmente, e se appresso i Chinesi per quinto Elemento si dà il Legno, attesane la tanta copia, & uso: appresso i Trentini direi, che il quinto Elemento fosse il Vino; [Vini à Trento come abbondino.] mentre, oltre la qualità propria, e consumo, se ne fà in tal quantità, che, come dissi, corre quì il Detto: Grano per tre mesi: Vino per tre anni. E tal’anno se ne farà per quattro, e cinque, secondo più abbondano le Vindemie.
[Cosa notabile del Paese di Trento.] L’Utile, che si cava de’ Vini di Trento, non è tanto facile da sapersi: basta dire, che una Città per altro in sito trà Monti, e destituta di traffico si provecchia di Vino con ogni commodo, per effetto anzi Divino di Providenza tanto più, che mediante il Vino si suol far commutatione di grano dall’Alemagna, com’è seguito quest’anno 1672. con esser vero, che quasi per ogni Capo la Città di Trento vive di Vino. Il dir poi, che tanto Vino si faccia ne’ Contorni di Trento, chi non