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Trento | 43 |
[Forastieri in Trento, come trattati.] In Trento si ricevono li Forastieri d’ogni stato, e Natione, che vi sono ben visti, e vi provano grato soggiorno; vi acquistano grado di Cittadinanza, e vi godono piena libertà, sì di vivere, come di trafficare. Non vi si tolerano però Heretici, e molto meno Hebrei, che sono sbanditi in perpetuo di Terra, Luogo, da che fecero morire sì empiamente il Santo Fanciullino Simone l’Anno 1475. [Cosa notabile degli Hebrei in Trento.] E se bene
di passaggio s’ammettono per tre dì questi Giudei, obligati in tal tempo portar il segno, ciò serve, per farli anzi ricever fischiate, e rampogne per tutta la Città, come lor intraviene. Così rendesi ogn’hor più essemplare il castigo di que’ perfidi; così trionfa vie più l’honor di Christo nel suo Figurativo Martire Innocentino.
[Cittadinanza di Trento quale] Quanto al farsi Cittadini gli Esteri, ciò segue con le debite forme, e requisiti; essendo la Cittadinanza di Trento molto stimabile, per Prerogative, che hà, e Privileggi, e per antico decoro, in che vuol tenersi.
[Fuorusciti in Trento come ammessi.] Che poi la Città di Trento, come scrive il predetto Conte Scoto, sia il rifugio de’ Tedeschi, e Italiani, quando lor’avviene qualche disgratia, ciò si deve intendere con riserva; mentre, per quanto io in tre Anni di prattica osservai e s’usa rigor’ in conceder Salvicondotti à Fuorusciti, e s’invigila in tolerarli. Ne è vero, che Trento sia la Sentina de Tedeschi, ciò che si scriva certo Autor Anonimo in una latina descrittione senza discretione