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Trento. | 455 |
narovenne per Condanna de’ Rustici tumultuarij, come si disse.
[Disegno notabile.] Si tiene, che tal Fossa di Castello fosse non meno scavata nel Sasso, per fortezza, e per introdurvi assieme un ramo d’Adige, qual bagnasse ancor le Mura di Città, che guardan’ostro: come già tempo le bagnava il Torrente Fersina, che poi s’allontanò, come Nemico. [Acqua di Fersina come introdotta à Trento.] Quest’Acqua di Fersina si fece venir da Pergine, dove à gran spesa, e pena si diramò, perche servisse, come fà à i Molini di Trento, che prima stavano sù l’Adige nel modo, che si vedono à Verona, & anche altrove.
[Danno, & utile della Fersina.] Che se la Fersina, per essere Torrente un de’ più rapidi co’l servir à i Molini disserve à i Campi, & hà fatte rovine memorabili, e ben sovente, compensaria il tutto con impiegarsi in Edificij di Lana, e Seta, come si proggettò, e confaria molto per le Tinture come vale, per la tempra d’Armi: e riesce, Acqua pingue nutritiva per le Campagne, quando si facesse inondar con più di flemma.
[Fabrica di Pont’Alto, quale.] E quanto alle rovine di Fersina, queste non sono più quelle, che furon già; doppo che d’ordine publico l’anno 1651. si stabilirono in miglior forma gli Argini, ò Dighe reali di Pont’Alto, Mole di Fabrica massiccia, & che si potria comparar’ alle Romane in simil genere. Ne altro freno richiedeva un Torrente sì indomito, e sboccato. V’acudì co l’lnvention’ e Direttione il Nob. di Trento Andrea Alessandrini di Neustain;