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452 | Trento. |
[Polvere da Schioppo quale.] meriesce. Trà gli Edificij poi si da una Fucina di Polvere da Schioppo, che vi si fabrica con finezza, e con quell’Inventione, ch’è nota. Polvere, ch’essendo l’anima delle Bombarde fà vivere quest’Armi funeste, per tuor di vita, quasi che la Morte non fosse pur troppo da se armata di Falce; e pur troppo l’Huomo facile anche senza tal Polvere à ridursi in polvere.
[Passeggio sù le Mura di Trento, notabile.] Altri molti Luoghi sariano da descriver à torno la Città tutti nobili, godibili, & ameni: ma li tralascio per non perdermi nelle delicie. Si come tralascio i Passeggi varij, e commodi, che doppo quel del Palazzo si fan goder fuori delle quattro Porte, accennando quel solo, che andaria commodissimo in Città sopra le Mura, dove potendo, come dissi, caminar due dal pari, stante la lor grossezza, haveriano campo i Cittadini di divertirsi, non altrimente, che in quelle Città, dove regnano Bastioni, quando massime il sito venisse all’intorno coperto; che così meglio anche le Mura si manterriano. In tanto vi si tengon piantati Herbaggi, e Vignali à certi siti che mi farian ricordar de gli Horti Pensili di Semiramide.
[Mura di Treto quali & come celebri.] Delle Mura di Trento, come notai da principio, fatte à merli, e tramezzate da Torri, l’Itinerario d’Italia Parte I. fol. 14. nominando il Rè de’ Goti Teodorico, che fece tal recinto alla Città, parla in questo modo: Cinxit eam muro e lapide quadrato, ut etiam num licet videre non ineleganter circiter mille passus, forma prope modùm arcuata. E soggiungendo di Castel Verruca, segue: