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Trento. 423


L’Arco Trionfale, che non fù permesso, si convertì in un regalo considerabile fatto dalla Città. Conchiudendo di tal Possesso, essere stato degno tanto più di solennità, quanto volle essere men solenne, e più proprio dell’humiltà di S. Vigilio, di cui il Prencipe fà gloria ritraher con la Virtù anche la Stirpe.

[Comparsa d’Iride notabile.] Occorse di notabile nel giorno dell’arrivo di questo Prencipe, che doppo essere piovuto dirottamente, comparve l’Iride, quasi che il Cielo volesse egli ergere un Arco di Trionfo, e solennità. Così se l’Iride si chiama: Risus plorantis Olimpi, Riso del Ciel Piangente, si può dir, che sposata co’l Vescovo Thono la Vedova Trentina Chiesa vestisse à punto habito di giocondità. Et essendo l’Arco Baleno dato già da Dio per segno di Pace, come stà scritto nella Genesi, tale à punto volle presagirsi questa volta, mentre contro l’aspettatione si risolse in sereno ogni nembo, che per un tal Possesso stava in aria. Onde si potè dir al Trentino Popolo: Vide Arcum, & benedic Eum, quì fecit illum. Ecclesiastici Cap. 43.

[Passaggi varij a Trento di Cardinali, & altri.] Del resto, per finir il racconto di solennità, e Passaggi di Prencipi à Trento, i Cardinali, e Nuncij Apostolici, che transitano frequenti, si viddero trattati con grand’honore; come trà gli altri (doppo il Sacro Concilio) il Card. Andrea d’Austria, Figlio dell’Arciduca Ferdinando nell’andar verso Roma l’anno 1577. il Card. Alessandro d’Este nel portarsi à Vienna l’anno 1604. il Card. di Dietricstein nel trasferirsi al Vescovato di Moravia l’anno 1605. E trà i più moderni il Card. Mattei Nuncio à Vienna; il Card. Rossetti Nuncio in Colonia; il Card. Car-