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Trento. 413

stria,e di Spagna, e coronate la due Teste d’Imperial Diadema co’l motto: Annosa renascor. Per sopra poi il Diadema brillava un gran Specchio tersissimo sostenuto da due Amorini con il riflesso: Vera Maiestas. E tutte queste cose venivano espresse à rilievo sì nella parte superiore, che hò descritto, come nell’inferiore, che in parte toccai, e quì soggiungerò il rimanente.

Le tre Basi, ò Piedestalli erano compartiti ciascuno da due Colonne finte di marmo, dove spiccavano in gran Nicchio tre Statue al naturale d’Imperatori Austriaci in Armi, e Maestà, con sette altre Teste de’ medemi Cesari, che risultavano ciascuna dal suo Ovato. [Pietà esemplare di Rudolfo Conte d’Hauspurg] Nel fondo delle tre Basi in grand’Ovato vedevasi espressa da un canto l’Historia di Rudolfo Conte d’Hauspurg, all’hor che incontratosi in un Sacerdote, che portava per strada fangosa, e malagevole il Santissimo Viatico ad un Infermo, il Conte subito prostratosi adoratore, fece montar’ à Cavallo il Sacerdote con la Sacra Pisside, egli stesso conducendo à capo scoperto il Cavallo medemo, che poi donò al Sacerdote con l’entrata ancora di mantenerlo. Per il qual’atto meritò Rudolfo esser fatto Imperatore; onde parlava il motto: Inde inclyta Merces.

[Historia notabile di Ottocaro Rè di Boemia.] Dall’altro canto esprimevasi il fatto di Ottocaro Rè di Boemia, all’hor che ricusando egli riconoscer, e prestar’ homaggio al prefato Rudolfo, come legitimo Cesare, al fine s’indusse farlo con conditione di non esser visto. Che però piantatosi un Padiglione in mezzo al Proter, dove stavano le sue Genti, e le Imperiali ancora; mentre il Rè si pro-