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392 Trento.

[Infanta Cesarea consignata, e come.] Grandi, consignò in nome di Cesare Ferdinando III. l’Infanta Marianna al Duca di Maqueda, qual solennemente la ricevè in nome del Rè Catolico Filippo IV. [Cosa notabile del veder l’Infanta in Rovereto.] E tralasciando le pompe, i regali, e l’espressioni, che seguirono trà le due Corti Tedesca, e Spagnola in tal rincontro, dirò solo; come doppo fatta la Consegna, e passata l’Infanta Cesarea in mano de’ Spagnoli, il Cardinal d’Harrach, si vidde tolto l’adito di più visitarla, se non à gran pena; e durò fatica à vederla lo stesso Rè Fratello. Onde nacquero disgusti gravi co’l Duca di Maqueda, che sempre più essacerhandosi nel progresso del viaggio, à Milano hebbero scoppiar in aperta rottura, com’è notorio.

[Guarnigione della Città di Trento come seguisse, e perche al tempo del real Soggiorno.] Mi dilungai alquanto in descrivere il real Soggiorno dell’anno 1649. perche questa, doppo il Sacro Concilio, è stata una delle cose più notabili occorse alla Città di Trento, & una delle più gradite memorie, e più illustri. Soggiungendo per cosa non men degna da notarsi, come all’arrivo delle reali Persone con tanto seguito, la Città da principio, per ovviar’ ad ogni disordine, che potesse occorrere, costituì di Guardia 100. Armati, quali 25. per ogni Quartiere andassero di notte in ronda. Ma veduto, che con ogni modestia, & quietezza si diportavano le Genti, e che di notte tempo non s’incontravano, che di quei di Città; doppo otto giorni di prova, si tralasciò di fare altra ronda. [Ordine di quiete notabile.] E in fatti non mai successe male considerabile, che non fù poco nel soggiorno di cinque mesi continui di tre diverse Nazioni Italiana, Tedesca, e Spagnola. E tal ordine di quiete