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Trento. 387

[Cosa notabile della gran folla.] concorse tal folla di Gente, che fino erano pieni con i muri tutti gli Alberi à torno il Campo, e in terra non si poteva muovere; quindi per far largo, non bastando i Trabanti, s’affaticorono di continuo tre Buffoni, che con certi Sacchi menando colpi alla cieca, non perdonavano à chi si fosse; e à tutti facevano far di Capello.

[Altra Giostra, ò Tiro al Bersaglio.] Doppo la Giostra, ò Corso delle Teste s’instituì il tiro del Bersaglio à colpo di Sagro con proposta di varij Premij considerabili, trà quali un Belicone d’argento dorato alto due Cubiti, & un bel Par di Pistole. Vi s’essercitò il Re, e gli Arciduchi con più di 20. Cavaglieri; che tutti à gara si cimentorono in vista di tanto mondo. E anche in questo senza comparatione riuscì l’Arciduca Ferdinando Carlo sempre dando nel segno di tutto punto con grand’ammiratione de Spettatori.

[Altre prove notabili, e Corso alla Simia.] Si fecero anche in diversi giorni altre prove di tirar’ al Capello; al Petto armato, all’Anello, al Cervo, & alla Simia, qual posta sopra una Colonna di legno, come à Bersaglio, si schermi sempre da’ colpi mirabilmente; e fece andar vote le Mire de’ Cavaglieri, e fin dello stesso Arciduca, che vi ruppe più di 30 Lancie con grato spettacolo.

Al Cervo, che formato di legno al naturale si faceva correr’, e saltellar à forza d’Argini ne’ Prati dietro il Palazzo; dove stavano piantati regij Padiglioni, s’essercitorono in far colpo non solo il Rè, i Prencipi; & i Cavaglieri: ma fino le Dame, le Prencipesse, e la stessa Infanta.

Finalmente, doppo essersi fatti correr d’in-