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384 Trento.

Rè de Goti à riconoscer, e riverir nella già sua prediletta Città di Trento l’arrivo, e stanza delle due Maestà, e di tanti altri Prencipi, e Personaggi, che tutti ad uno per uno nominatamente apostrofò.

[Giostra regia, e suo apparato.] Succeduta al Verno la Primavera s’aprirono vie più le regie Feste, e gli Arciduchi d’Austria per maggiormente trattenere le Maestà, instituirono un regio Torneo, ò Giostra, che seguì al Luogo del Palazzo, nel sito, che davanti s’apre à fila d’Alberi. Colà piantatasi una formal Barriera, ò sia Steccato, armossi, come in Anfiteatro di Palchi, e Seggi; e doppo allestito il tutto per tal funtione, si principiò. Poste in alto seggio le due Maestà del Re, & Infanta Cesarea sotto Baldachino d’0ro, sedevano vicine l’Arciduchesse d’Austria Anna, & Isabella Clara con le principali Dame, e Damigelle; stando spettatori dal Palazzo il Cardinal d’Harrach, il Duca di Terra nova, il Prencipe Madruzzo, & altri Personaggi, secondo il grado. Indi, dato segno da sei Trombettieri, si posero à Cavallo i Giostratori.

[Arciduca Ferdinando Carlo, e sua Corsa.] Il primo à entrar’ in Lizza fù l’Arciduca Ferdinando Carlo, qual corse in nome del Rè sopra Cavallo leardo, colpendo di lancia la Testa d’un Turco, che stava piantata; poi, messo mano alla Pistola colpì in aria la Testa d’un Moro; e rimessa in arcione la Pistola sempre à tutto corso impugnò la Spada, e colpì la testa d’altro Moro a pel di terra; terminandosi in tal modo la Corsa, qual di nuovo si principio dallo stesso Arciduca in