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si trattavano alla Grande continuamente.
[Vino di mensa, e Corte regia quanto, e quale.] Dieci in undeci Urne di Vino uscivano ogni dì per la real Mensa, e Corte, e le Maestà restorono servite, oltre altri liquori prelibati, d’un Vino ancora di cinque anni. Del Vino, che servì per l’altre Corti, e per tante Genti Tedesche, Spagnole, & Italiane, che in tutto senza le Trentine, potevan’ essere due milla, e per lo più vivevano à Borsa franca, non è così facile il contarne l’Urne: ben sì trà quello si bevè libero, di Bicchiero, e di Belicone, senza numero, direi, fossero all’hora i Brindesi, e senza modo; che in tali rincontri così è la moda.
[Mensa regia e suo posto.] Sù l’hore 11. di giorno, e sù le 7. di notte all’horologio Tedesco, si mettevano à Tavola le Maestà, sedendo alte due gradi sotto Baldachino d’oro, e seta. Assistevano sempre in piedi alla real Mensa il Cardinal d’Harrach, qual benediva la Tavola; il Duca di Terra nova; & il Conte d’Ausperg con una Corona d’altri Grandi. Servivano all’imbandigione, oltre i Paggi regij, Cavaglieri per lo più, e Gentil’huomini. All’hor che si trattorono le reali Persone dal Vescovo Madruzzo, servì à Tavola la Trentina Nobiltà, e assistè in piedi lo stesso Vescovo.
[Musica quale e] Nel mentre della Mensa, toccavano à prova li Trombettieri, ne mancava Concerto anche di Musica, massime in tempo, che vi furono gli Arciduchi, quali, come Austriaci sedendo à tavola con le stesse Maestà, facevano cantar Voci esquisitissime, che havevan seco. Doppo il primo Bicchiero regio partivano verso i