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Trento. | 379 |
[Viveri à Trento d’onde venuti] ciano;Dal Vicentino i Pollami, e gran parte i frutti. Le Carni, oltre quelle di Germania non mancavano dal Paese; come ne meno il Pesce per il Fiume, Torrenti, e Laghi, trà quali quel di Garda somministrò molto. Le Selvaggine venivano da’ Trentini Monti, e dal Tirolo, Paese tutto di Caccia, come si sa.
Il Vino, che à Trento nasce in tutta quantità, e qualità, non hebbe all’hora d’huopo d’andar’ in fuori, per il consumo straordinario, che se ne fece: e, non ostante la scarsezza ancor della Vindemia, si vendè sempre à buon prezzo, respectivè.
[Danaro, e suo corso in Trento.] Quanto al danaro, correva notabilmente, per la Borsa regia, che stava sempre aperta, e per quella di tanti altri Prencipi; havendo anche in tal’ occasione havuto campo d’impiegarsi ne’ sborsi il già mentovato Antonio del Monte, Cambista celebre, e che all’hora trà gli altri fioriva in Trento. Oltre il danaro, che andava fuori portato da Venditori esteri, e forensi, la Città non poco si provecchiò, e molti de’ Trentini Venditori di poveri ch’erano, si fecer ricchi.
[Dieta regia, e suo vivere in ristretto.] Da i riscontri precisi della regia mensa, e Corte delle lor Maestà si può comprendere, quanto fosse il Consumo de’ Viveri in Trento alla giornata. 20. Cuochi regij travagliavano al servitio con i loro subordinati, ch’eran molti; e le Cucine, oltre le ordinarie, si tenevano frequenti ne’ Cortili di Castello, & altri siti. E senza far qui nota distinta, come viddi, di tutta la real’ imbandi-