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Trento. 377

ntinuedi Gente, come anco d’interessi portati ad ogni tratto da Corrieri, e dispacci, che capitavano da Germania massime, e da Spagna.

[Arciduchi d’Austria, e loro comparsa] Comparvero pur come Feudetarij del Sacro Romano Imperio il Duca di Guastalla, il Duca della Mirandola, il Prencipe di Castiglione, & altri ad oggetto di complir’, e rallegrarsi con le Maestà. Da qui si può comprendere, quante livree si spiegassero, e quante foggie: con essere però stata trà tutte le comparse la più notabile quella de’ prefati Arciduchi d’Austria, che giunti in Città con solenne Cavalcata di tutta la loro Corte, e Nobiltà Tirolese fecero pompa regia di seguito, e magnificenza, accolti poi, e trattati ne’ primi dì dal Vescovo, e Prencipe Madruzzo con ogni splendore in Castello, dove continuorono il loro Soggiorno.

[Archi trionfali, e feste publiche.] Le dimostrazioni d’affetto, che passorono trà le regie Maestà, & le Altezze Arciducali in particolar’ alla prima Udienza, furono indicibili: si come le allegrezze fatte dal Vescovo stesso, e dalla Città non hanno espressione. S’eressero d’ordine del Consolar Magistrato tre Archi di trionfo, ò sia Portoni; l’uno fuori di Porta S.Martino; l’altro in Contrada di S.Marco; & il terzo in Contrada larga, tutti uno più dell’altro nobili d’architettura, con simboli, & Inscrittioni proprie in lode delle Maestà, e dell’Altezze. Un altro Arco fù eretto dal Vescovo alla Porta di Castello, che và in Giardino, dove spiccava mirabile la simmetria. E questi Archi stettero sempre in piedi fin doppo la partenza delle Maestà. Nel resto la Città, che di notte tempo stava illuminata con fanali, non mancò di far dimostrationi publiche