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narco’l suo essercito dall’Italia, dove fù coronato Imperator da Papa Innocenzo II. morì vicino à Trento.

L’anno 1306. al tempo di Papa Clemente V. apparvero in Italia due Soli, che tendendo all’Occidente portendettero, al dir de gli Astrologi un prossimo Scisma, che poi seguì.

L’anno 1346. Fame grandissima à Trento, e fù universale; come non men la Peste nel 1347.

L’anno 1348. il dì 25. Genaro sù l’hora di Vespro, doppo un picciolo, scoppiò à Trento un Terremoto così grande, che, quassandosi la Torre di Santa Maria, le Campane suonorono da se medeme, molte Case perirono, e nacquero altre rovine; il tutto nello spatio d’un Miserere. Per qual terremoto s’udirono anche altrove danni grandissimi; come in Udine cascò il Palaggio del Patriarca d’Aquileia, & un Fiume in Alemagna retrocesso, à causa d’un caduto monte.

Lo stesso anno 1348. nacque à Trento si gran mortalità, che quasi la Città restò desolata per il Contagio, e al riferir del Canonico Giovanni di Parma, d’ogni sei Persone ne morirono cinque. Onde gli habitatori fuggendo raminghi si schivavano trà loro, come la Lepre il Cane. Per cosa notabile ritrovo, che in sei mesi soli morirono 40. Prebendati di Duomo, trà quali 14. Canonici.

Fù però commune in quell’anno anco à gli altri Paesi un tal male; benche in diverse stagioni perche altrove regnò in Primavera; altrove in Està; altrove nell’Autunno; altrove nel Verno. E più