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[Parole del Clesio à’ Rustici ribellati] deve anzi difendere per ogni titolo. Gli essorta, si ravvedano di tal’insolenza, e audacia sacrilega, per più tosto provar la clemenza del Prencipe, che il castigo. [Risposta dei Rustici al Clesio.] Essi con orgoglio di rustica arroganza rispondono: Insegnaranno ben tosto, quanto i Poveri Coloni siano oppressi ingiustamente. Non mai essere per acquetarsi, ò depor l’Armi, se non con il totale loro sollievo. Senza questo, voler’ essi giustamente opprimere la Città, la Rocca, e quanto si trova. Con queste, e altre essaggerationi di rabbia, fremendo partono, e si lascian’ andar’ impune, per non irritar vie più il rusticano furore, che stà armato.

[Parole del Vescovo Clesio à Cittadini di Trento.] All’hora il Clesio fatti ridur in Castello quei di Città con breve, ma efficace Oratione gli essorta: Stiano saldi, per la Religione, per la Patria, per la libertà. Non temano la rural moltitudine. Confidino nel valore de’ Capi lor difensori; e sopra tutto nel braccio Divino di S. Vigilio. Sappiano, essere assistiti dal loro Vescovo, che non gli abbandonarà mai, pronto sempre à metter la vita, per la sua Chiesa.

[Ordini del Vescovo Clesio per munir’ la Città.] Ciò detto, ordina a Francesco Castell’alto, sogetto di sperimentata Virtù, e fede, acudisca in tutto à difesa della Città con ogni rinforzo di Presidio, Monitione, Vettovaglia; e invigili di punto, che non nasca ò sorpresa, ò congiura, ò altra machina. [Il Vescovo di ritira à Riva.] Indi, per assicurar non tanto la Persona propria, quanto per ovviar dalla parte del Lago di Garda, che i Rustici confinanti non diano per avventura mano à quei del Trentino, risolve il Vescovo ritirarsi à Riva, e senza indu-