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tonoà piedi con gran vigore; fin che luttando caduti al suolo tutti due, e l’Italiano stando sopra al Tedesco in atto d’ucciderlo, il Somberg con breve pugnale, ò Stiletto, che si trova haver addosso, ferisce ne gl’Inguinali Sanseverino, qual perciò di vincitore, costretto chiamarsi vinto, vien condotto nel Campo nemico, e indi à poco si restituisce à suoi.

[Veneti, e lor progresso.] Erano scorsi più giorni d’hostile reciproca resistenza trà le due Armate; quando finalmente i Veneti, fatta una valida impressione al Calliano, penetrano con una banda d’incursori fin’ à Mattarello, luogo à 4 miglia di Trento. Furono perciò spediti subito incontro dalla Città 400 Fanti Alemanni, venuti all’hora di Giodicaria; & questi doppo fiero contrasto co’l nemico tutti rimasero tagliati à pezzi insieme con il lor Capitano Micheletto Segato. [Trento in pericolo.] Doppo qual strage, Trento, benche munito al possibile, e difeso anche da due Ale di Cavalli Tedeschi, si vidde in pericolo di total presa: [Veneti ributtati.] onde mossosi con cento Cavalli Federico Kampler Generale dell’Essercito, e con lui il Capitan Giorgio Pietra Piana co’l seguito de’ Cittadini, e Popolari della Città, e Distretto al numero di 600. rimase il Nemico ributtato bravamente fin’ al Calliano, dove seguì general Conflitto, e sanguinoso.

Il Sanseverino co’l nervo della Cavalleria facendo testa cerca di sostener’ i suoi con gran bravura; e con la mano, e con la voce animandoli à resistere; ma eglino, che hormai erano volti in