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grosso Essercito in Val di Lagaro, dove furono incontrati dalle Genti Austriache presso Biseno. [Mossa d’Armi.] Il Vescovo di Trento Udalrico sì per tener le parti dell’Arciduca, come per difender’ il proprio Stato, doppo haver fatte prender da Gente prattica le vie de’ Monti, Egli stesso con mano scielta di Trentini si portò incontro al Nemico.
[Ponte sù l’Adice fabricato, e come.] Da principio non seguirono, che lievi scaramuccie per lo più in impedir le incursioni d’ambe le parti: ma poi inoltrandosi fieramente l’hostilità, si venne à cimento aperto di Fatto d’Armi. I Veneti, per meglio porre piede in ambe le Rive dell’Adice, e darsi mano, doppo haver espugnato Castel Nomio, ivi appresso gettorono un Ponte di legno, o, secondo altri, di Cuoio, e lo difesero à calore di batteria. [Trentini, e lor difesa.] I Tedeschi, e Trentini all’incontro, per ostar’ al Nemico l’inoltrarsi, battevano fortemente i Passi non solo de’ Monti: ma delle due vie dell’Adice, e assediavano in tutto la navigatione del Fiume.
[Duello notabile.] Hor mentre battagliano con fortuna varia li due Esserciti, e ogni di più nel fin di Luglio fervono i colpi d’Armi, si destò una pugna anche singolare d’ambe le parti. Antonio Maria Figlio del General Sanseverino, Giovane d’alto spirito, e valore fù sfidato à duello da Giorgio Somberg Alemanno Giovane, parimente d’egregie qualità. Ambi entrano in Steccato à vista del Campo; e doppo essersi battuti à Cavallo con l’Haste, scesi casualmente à terra, combat-