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[Guerra à Trento civile, & anco esterna.] Elettionetrà Teobaldo assistito dal Concilio di Basilea, e Benedetto Monaco portato da Eugenio quarto, Sommo Pontefice, la Città divisa in Fattioni viveva tumultuaria. Il Canonico di Trento Enea Silvio Picolomini, che fù poi come dissi, Papa Pio II. in una lettera, che scrive al Giurisconsulto Francesco Bossio, fa veder come circa l’anno 1444. Trento, oltre i moti civili, era in Guerra co’ Popoli confinanti.
Gli Atesini subornati da’ Svizzeri à rivoltarsi da Cesare, vollero a forza ridurvi anche i Trentini; e con grosso essercito in Armi assalita la Città causorono una Guerra molto infesta. Li Trentini perciò difendendosi con la forza, e stando in fede, hebbero aiuto dall’Imperator Friderico III. qual, per il Friuli (essendo intercluse l’altre vie) spedì buon nervo di militie à Trento sù la Condotta del Conte Galeazzo d’Arco. Sì che i Nemici al numero di tre milla ributtati validamente, si profligorono, come nota Innocenzo di Prato, adducendo le lettere del prefato Enea Silvio all’hora Secretario, e Cancelliere di Cesare; e trà l’altre una scritta al detto Conte Galeazzo d’Arco.
[Congiura in Trento notabile, e fuga del Vescovo.] Al tempo del Vescovo Giorgio Hach l’anno 1463 si vidde Guerra à Trento di questa fatta. Per machina d’alcuni seditiosi, e fattionarij (li più favoriti altrimente, e più beneficati) nacque Congiura in Città contro lo stesso Vescovo, il qual fù costretto fuggirsene a Bolgiano, dove per due anni continui governò assente la su Chiesa.