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renissimoLeopoldo Arciduca d’Austria nel suo Trattato de Advocatia &c. dove parla à pieno di tal materia, e vien’ in particolare al Vescovato di Trento.

[Trento in mano de’ Vescovi.] Ridotto in tal guisa Trento in mano de’ Vescovi, cominciò provar un Dominio tanto più facile, e felice, quanto che vidde temprarsi il rigor della Spada con la clemenza del Pastorale; & se per il Governo di Pecorelle, queste havevano gratia d’udir la voce del loro Pastore: il Prencipe altre sì valeva regger di presenza i proprij Sudditi, senza che questi havessero difficoltà in abbordarlo.

[Vescovi di Trento contrariati, e come.] Ben’è vero, che, se i Vescovi di Trento come Pastori godevano per lo più calma in se stessi, e tranquillità: come Prencipi si viddero talmente esposti à turbini di Guerre, e turbolenze, che, per tenersi al Posto di loro Chiesa trà tanti anfratti, [Causa potissima de’ travagli di Trento.] urtorono in duri Scogli; ne valendo, per evitarli, gettar l’Anchore, star sù le volte, e studiar la Carta, dovettero fino secondar’ il Vento contrario, e tal’hora scaricar del bello, e ’l buono la Nave per non affondarla; e tal’hor anche per la prepotenza de’ flutti, salvandosi nello Scifo co’l ritirarsi, lasciar di risiedere al Timone. Essendo vero, che à causa di Temporalità tutti si concitavano i temporali.

Gli Annali di Trento in simil genere