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200 | Trento |
ciò non consti appresso altri Scrittori. E leggo dal Pincio, che anzi rotto Alachi dal Rè Cuniperto pagò il fio della propria perfidia, e temerità.
[Altri Duci Trentini non nominati.] In ducento, e circa 30 anni, che Trento fù in potere de’ Longobardi, vi si tennero al governo oltre i memorati, diversi altri Duchi, de’ quali non si hà il nome, ò per mancanza di notitie; ò per causa de’ Scrittori, che li tralasciano.
[Rè Longobardi dove risiedessero.] Quanto à i Rè Longobardi, che in tutto quel tempo furono varij, questi non si legge, che fossero à Trento, se non in occasione di Guerra, ò di passaggio: soliti per altro risieder’ in Milano, ò in Pavia, che come Città primarie dell’Insubria, loro servivano di Regia. Rè degno di memoria singolarmente fù Bertarito, qual si rese cospicuo per giustizia, pietà, e Catolica Religione, come scrive Pincio; e fù quel Bertarito, che dalla Regina Moglie Rodelinda hebbe Cuniperto, e si vidde astretto assediar Trento contro il Duca Alachi ribellato.
[Qualità di Bertarito, e d’Autaro Rè Longobardi.] E non men memorabile trà gli altri fù il Rè Autaro dotato di sublimi virtù d’animo, e di corpo, con un fine sempre intento à dilatar’ i confini. Lo fè conoscere trà gli altri rincontri, nella speditione d’Istria, che conquistò per via del Duca, General Evino prenominato. Se bene poi, incontrata la Guerra del Rè de’ Franchi