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146 Trento

ridotto à coltura la maggior parte à forza di ferro, e fuoco, attese le mine fatte, per disfar’i Scogli. [Rosmarini alle Laste quali.] Trà i frutti, e Piantaggi, che vi si godono, fiorisce per rarità una spalliera di Rosmarini così alti, e folti, che quasi non invidiano à quei di Spagna, e fanno perciò copia di se stessi in tutto l’anno. L’aria qui regna temperata, e salubre notabilmente, per esser’ un sito libero, & aprico, & il favorito di primo tempo. [Aria, & Acqua come regni.] Una Fonte d’Acqua tolta di lungi serve per i Giardini; essendovi un Pozzo scavato altamente nel Cengio per uso de’ Padri.

[Passeggio à bel vedere notabile.] Vi stà un lungo Passeggio di prospettiva principiato con animo di proseguirsi all’intorno; che quando sia finito, non potrà essere più proprio, e più aggradevole; ne vi mancheranno insieme intervalli di divotione. Domina questo luogo un bel tratto di Colli, Monti, e Piani, e tien la Città di Trento sotto l’occhio così, che i Religiosi stando qui Anacoreti, ponno insieme à lor grado andar’ in Città, senza porvi piede. [Chiesa diruta di S. Donato.] Trà i Luoghi poi, che all’intorno si scoprono di Palaggi, Castelli, Edificij, Romitorij, e Chiese, si nota il vicino Campanile di quella di S. Donato, ch’è diruta senz’altra speranza di risorgere, che nel nome: ma in ogni caso supplisce in vece questa de’ Carmeliti.

Sta il Convento delle Laste sù’l gran Passo d’Italia, e Germania, e serve d’opportuno Hospitio per i Religiosi, che vanno, e vengo-