Pagina:Tre tribuni studiati da un alienista.djvu/65


50

usurpare i più speciali diritti e doveri del pontefice, anche nel senso il più moderno della cosa, così come poi quando ordinava al clero delle speciali cerimonie e processioni ecclesiastiche di sua invenzione e dettava dei decreti contro i religiosi che non rientrassero in Roma. Questa, infatti, fu una delle precipue e giuste accuse che gli opposero a Praga e ad Avignone, e di cui non si scolpò che..... mentendo.

E quando la guerra contro Giovanni di Vico e il Ceccano conte di Fondi andava male, egli scrisse un’altra lettera (7 luglio 1347), in cui, mentre al Papa dà del signore e gli parla del suo popolo romano, dichiara come questa medesima Roma e questi medesimi popoli fecero giuramento nelle sue mani di mantenere il governo che egli stabilì, secondo il regolamento ispiratogli dallo Spirito Santo; e data la sua lettera dal primo anno della liberazione della Repubblica, e parla con una sicurezza nella sua ispirazione dello Spirito Santo, che non potrebbe comprendersi se non in un uomo di buona fede, e quindi in un allucinato.

«Io ebbi già cura, scrive, d’informare la Vostra Santità della grazia eccellente e del dono prezioso che il padre delle luci fece discendere il giorno di Pentecoste ultimo sul vostro popolo romano per fargli intravvedere con un raggio del suo splendore e fargli abbracciare la libertà nell’unione e il santo bacio della pace e della giustizia.

È in grazia dello Spirito Santo, d’onde la mia amministrazione prese origine e stabilità, che la destra del Re dei Re ridusse sotto la mia obbedienza