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fusione di sangue, perdetti assai tempo per trovare un individuo sano cui cavare del sangue; tutti si rifiutavano: appena lo seppe un mattoide, tisico, si offerse, e s’adontò anzi quando io non lo volli usufruire.

Ed hanno in genere perfettamente conservato, e fin esagerato, il senso dell’ordine: quasi sempre sono sobrii. Bosisio si nutre di polenta senza sale; Passanante solo di pane; Mangione con 13 soldi di ceci e fagiuoli; Cianchettini arrivò a formarsi col risparmio un piccolo peculio, facendo il portinaio d’una caserma.

L’intelligenza loro, sulle prime, non sembra offrire notevoli anomalie; e’ sono spesso di una notevole furberia e abilità nella vita pratica, per cui alcuni riescono medici, deputati, militari, professori, consiglieri di Stato; ma hanno di particolare e di morboso una laboriosità esagerata in materie estranee alla loro professione e sproporzionata alla loro non elevata intelligenza; attività, ma non attitudine, insomma, pari a quella del genio.

Ma ancora il carattere prevalente sta nella singolare abbondanza degli scritti. Il pastore Bluet ha lasciato nientemeno che 180 libri l’uno più insulso dell’altro. Il fornaciaio Mangione, che per giunta era storpiato nella mano e non poteva scrivere, si privava del cibo per potere stampare, e parecchie volte spese più di 100 scudi al mese coi tipografi. Di Passanante sappiamo quante risme di carta vergasse, e come egli desse più importanza alla pubblicazione di una insulsissima lettera, che alla sua propria vita.

Qualche volta le loro stramberie e’ si accontentavano di scriverle e stamparle senza diffonderle al pubblico; eppure credono che esso le debba conoscere.