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camomilla, la medicina notoria delle comari: «Vedi, escì a dirmi subito,

Vedi Tiresia che mutò il sembiante,
Poichè di maschio femmina divenne».

M. G., negoziante, melanconico, da uno dei compagni chiamato col titolo di conte: «Che conte — rispose, — dei conti ne ho fatto molti, ma erano conti di quattrini; conte non sono punto».

«Perchè non mi vuol dar la mano, diceva io, una mattina, alla signora M... (follia morale), è forse meco in collera? Ed essa: «Pallida virgo cupit, rubiconda recusat».

«Spera di uscir presto, signora M..., dallo Stabilimento?

Uscirò quando avranno messo giudizio quelli che ne stanno fuori».

N. B. è un poeta del manicomio, scrive versi con molto buon senso, ma con piedi troppo numerosi; il suo compagno G. B. diceva che allungava loro quei piedi perchè essendo ben piantati, non gli fuggissero di mente1.

Quindi sbagliano coloro che negano la pazzia di certuni, perchè ragionano meglio che non la comune degli uomini; appunto perchè ragionano meglio degli altri, essi non sono normali. Infatti, la massa degli uomini generalmente non ragiona troppo, nè troppo pel sottile; generalmente l’uomo, fruges consumere natus, suole esercitare la sua intelligenza nelle questioni che

  1. Per altri esempi vedi Genio e Follia, 5ª edizione, in corso di stampa.