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«La Camera ha confermato Capoduro (Cittadino di Savona, 20 dicembre 1886) — Che bel nome, per rappresentare la virilità del pensiero politico in Italia, ed io prego il vostro Proto, scusate, che non è un prodigio di delicatezza, a stamparmi delicatezza con due z e Capoduro con un p solo e non due... avvegnachè (e qui una lunga digressione) se il Cittadino stampasse due... si altererebbe la rappresentanza del nostro Rappresentante; egli non sarebbe più l’emblema della virilità della coscienza incorruttibile degli Italiani...».
Minutezze da pazzo e sudicerie da ubbriaco, e che notai, si fanno più frequenti quando parla di una delle più gentili e venerate dame d’Italia, e più suscitano, perciò, schifo e ribrezzo.
Nella Regina e Repubblica dopo aver scherzato scioccamente sulla frase Margaritas ante porcos, si lagna di non poter convertire o fabbricare salami eccellenti dei porci indegni di accogliere la buona novella; e poi dichiarando «ch’egli scende come un cavaliere antico portando per la quarta volta i colori della donna adorata, una delle più gentili d’Italia, subito soggiunge, ch’egli vuol spezzare la lancia contro la lue che minaccia di far passare l’Italia al sifilicomio della tirannide».
Tutti conoscono la sua tendenza ai giochi di parole, alle pompierate... che noi vedemmo essere così frequente nei mattoidi: «Appuntare la punta (pag. 305) inappuntabile dei loro stivalini nella parte più notabilmente sferica (Regina e Repubblica).
...«Bastava che ci fosse un Visone per vedere.