Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
— 86 — |
parole scritte in corsivo od in caratteri diversi; per esempio:
«Ed ora due parole a quel vigliacco che si chiama e si firma nel giornale intitolato Stabbia — e che invece lo si dovrebbe chiamare
stabbio,
cioè letamajo».
È una specialità dei mattoidi. Mangione, per es., nel proclama a S. M. il Re ha sette caratteri tipografici in 27 righe1.
Che se non usa di mescolare allo stampato (vedi pag. 12) i simboli, i geroglifici, la tendenza a codesti segni trapela dallo stile. Per esempio, nel numero 18 dell’Operaio, egli dichiara che ha quattro poderosi cavalli al suo carro, la Luce, la Verità, la Vendetta e la Giustizia... E il Carro di Checco e i cavalli, ecc., ritornano frequentissimi, nei suoi capolavori, tanto più che qui il mattoide si fonde all’auriga in riposo.
Quanto alla violenza, non enumererò gli insulti ad A. Mario, al Sirtori, al Sonnino, al Zanardelli, che l’Italia tutta riconosce per intemerati: al Vassallo, ch’egli pretende aver perduto i diritti civili e politici (!!); mi basterà questa frase diretta contro al venerando Fabrizi, innanzi alla cui onorata canizie avrebbe dovuto sentirsi almen più modesto l’ex-dragone papale: «Voi siete venuto a cacciarvi fra le ruote del mio carro che
- ↑ Or ora vedo che Richet, ignorando che io l’avessi accennato 12 anni fa, dà come sua questa osservazione Revue Philosophique, 1886.