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la piglierebbe in burletta e chi sa come darebbe la baia a Chiarina.

E Chiarina non voleva mettersi nè meno a tavola; se non l’avesse persuasa la sorella. Si vergognava; e s’impensieriva senza saper perchè, vedendo lo zio Giulio più serio del solito.

La sorella, dopo, le chiese:

— Mi accompagni al pianoforte?

— No, no! Non mi riesce!

— Dio mio! Ma è possibile che tu faccia così?

— Ho un’irrequietezza che mi noia. Avrei bisogno di distrarmi.

— Perciò vieni con me al pianoforte!

— Mi farebbe peggio!

Lola le suggerì:

— Chiudi gli occhi.

— Non mi riesce più.

— Te li chiudo io, con le mani. Ti passa?

Ma Chiarina voleva essere più forte del suo sentimento; e le disse:

— Non è facile, anche per me, capire quel che ho.