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spondere; e restò male, a pensarci. Dopo cinque minuti, riprese:
— Se l’avessi io.... vorrei guarire! Ah, non potrei sopportarla!
E fissò in viso i due fratelli; che si affrettarono a farsi vedere convinti.
Ma Giulio aveva paura che il Nicchioli volesse farli parlare parecchio per conoscere meglio il loro animo. E, siccome si riteneva più colpevole degli altri, gli pareva che il Nicchioli già sospettasse. E tutte le volte che egli entrava in bottega, si sentiva già perso e chiudeva gli occhi. Anche Niccolò aveva paura, ma cercava di pensare ad altro; perchè lo pigliava una specie d’immobilità. E, allora, sbagliava anche a rispondere; come se fosse stato sordo e non capisse. Gli saliva il sangue alla testa; e, se il cavaliere si tratteneva molto, stava male tutta la giornata.
Giulio, a lungo andare, aveva perso la salute; e dimagrava; benchè, ormai, il suo carattere non potesse più cambiarsi. Una volta era stato di modi distinti, qua-