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— Con le date.
— Vorrei sapere perchè non pagano!
— I signori vogliono fare il loro comodo.
Niccolò picchiò con l’anello del mignolo su la cassapanca; poi, disse sbadigliando:
— Mi duole la testa: m’ha fatto male quell’intingolo troppo impepato.
— Sei tu che lo vuoi così!
— Stasera, c’è il pollo?
— Credo.
— Se no, vado a mangiare a qualche trattoria.
— Ci puoi andare: nessuno te lo proibisce. Non è la prima volta.
— E tu che mangi, Vittorio?
— Io? Io mangio quel che trovo: minestra magari come la broscia, lesso, e poi, se c’è un cirindello di cacio quanto basterebbe per metterlo nella trappola a un topo.
Niccolò fece una risata, e disse:
— Io vorrei trovarmi la tacchina; per domani. Ci credi che il lesso io non lo