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pareva, all’incirca, un cranio di volpe Giulio domandò al fratello:

— Quando è che ti senti disposto ad ascoltarlo? Ci farai il piacere di dircelo.

— Tutte le volte che vuoi, meno che oggi.

— Ma domani io vado con il calesse a Radicondoli, per affari della mia compagnia d’assicurazioni. E là, dal piovano, ho visto un crocefisso d’argento...

Niccolò, che cominciava ad ascoltare si volse con veemenza:

— Lo vende?

— È quello che volevo dirti!

Niccolò pareva adirato e come se avesse da letigare:

— Sei sicuro che mi piacerà?

— Io credo.

— Tu non capisci niente: non mi fido.

— Lo so che tu mi ritieni uno sciocco!

Giulio chiese:

— Quanto pretende? È avaro?

— Ci vogliono, a quel che ho capito, due fogli da cento.

Niccolò fremeva: