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ho nel cuore. È una spina grossa come il mio pollice.
— Lo so: sarà eguale alla mia.
Allora, Niccolò divenne affettuoso; la sua voce quasi supplichevole e dolce; e sarebbe stato capace di fargli anche le moine:
— Se non ci si volesse bene tra noi, vorrei doventare una bestia.... un rospo!
Giulio lo guardò con tenerezza; ma, il fratello gli disse:
— Non mi guardare!
— Quelle bambine hanno bisogno di vestiti da inverno.
— Glieli farai comprare. Subito! Per loro, faccio anche a meno delle scarpe! Di tutto! Mi lascio morire di fame!
Quando aveva di questi propositi, che gli duravano poco, si drizzava con tutta la persona; mandando in fuora il petto, camminando in su e in giù per la bottega, che allora per lui pareva troppo stretta. Egli era soddisfatto di sè stesso e dava occhiate di orgoglio affettuoso; ansando
Tozzi.Tre croci. | 2 |