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nuto, fischiò al becchino; e disse a Enrico:

— La fossa è quella.

— Sei proprio sicuro?

— Per una settimana almeno, me ne ricordo di tutte e sono sicuro di non sbagliare. Ora che cosa fai?

— Ho voluto vedere qual’è per tornarci con più agio.

Girandolò un poco attorno alla fossa, fin quasi a metterci un piede sopra; poi, tornò via.

Il guardiano gli tenne gli occhi dietro finchè non ebbe ripassato la cancellata. Enrico, allora, si ricordò di come il fratello l’aveva lasciato proprio in quel punto; e sentì stringersi i pugni: non gli pareva che già fosse morto!

Ma non si decideva ad entrare in città. Quella Porta è più stretta delle altre; e ci passano soltanto per andare al cimitero. Egli s’era soffermato, ma siccome la guardia daziaria, dall’apertura del suo casotto di legno, lo spiava per capire quel che voleva fare, entrò.