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i delirii. Da prima, non ci fecero caso; credendo che sognasse troppo forte; ma poi, si destavano e lo ascoltavano con terrore. Egli diceva cose lubriche o insensate. Gli pareva sempre che lo avessero chiuso nella libreria e non volessero lasciarlo più. E lo costringevano a dondolare Giulio penzoloni. Anche gli pareva che lo facessero camminare nudo, con le mani e con i piedi. Alla fine faceva una risata che non finiva più; una risata bavosa, che gli bagnava il pizzo. I delirii doventarono più intensi in poche settimane. Quando andavano via, gli restava il dolore alla testa; che era quasi peggio. Ma, durante il giorno, esciva come prima; e non voleva nessuno con sè. Andava per strade solitarie; e se lo incontravano i ragazzi che tornavano di scuola, gli facevano la chiucchiurlaia. Egli non se la prendeva; anzi, se ne vantava; e alla moglie gliene parlava come se fosse andato ad una festa. Allora, ella temeva che fosse per perdere la ragione; e voleva farlo visitare. Bastava ch’ella dicesse così, per-