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XIII.
La mattina, Giulio si disse: «No; non mi lascerò illudere. Ho capito, ormai, che le cose bisogna guardarle in un modo come ancora non sapevo! Se io accettassi di vivere, giacchè non mi sento per ora nessun male che mi possa togliere la vita, sarebbe lo stesso io trovassi gusto a farmi martoriare. Ma questo non può essere, per quanto io soffra molto meno. Non può essere mi manchi la forza di fare a me quello che non farei agli altri. Forse, sbaglierò; ma è necessario io faccia la prova della morte. Stanotte, mi pareva già di non aver più a che fare con la mia solita vita, alla quale ho creduto fino ad ora; e non rimpiangevo niente. Non avevo mai sognato così, bene!».