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negli occhi, egli a poco a poco li girava altrove e fingeva di fare così per distrarsi quanto fosse possibile.

— Perchè non mi avete detto la verità prima? Vedi ch’io ero stata indovina? Non meritavo, allora, che tu fossi stato schietto?

Egli storceva la bocca e chiudeva gli, occhi.

— Forse avrei potuto consigliarti.

Allora, Niccolò si scosse e fece l’atto di alzarsi; ma si rilasciò sulla sedia.

— Certamente, non avrei permesso che spendessimo tanto!

Egli, risolutamente, si alzò. E le disse, con una specie di autorità canzonatoria:

— Ne parleremo domani.

Giulio, nella sua camera, si sentiva assai più triste che nella libreria; e gli sarebbe stato impossibile rimanerci a lungo. Mangiò un pezzo di pane intinto nel vino, e andò a serrarsi dentro la libreria; a stracciare carte e a preparare i bilanci dei registri. Lavorava in fretta e con una facilità che non aveva sempre