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— Giulio, oggi tu hai perso la testa! Non ti giudicavo così. Fammi sentire il polso se hai la febbre!

Allora, Giulio disse:

— Ho detto.... una cosa qualunque. Piuttosto, ora dovremo andare a casa; e non potremo più nascondere niente.

— Ah, certo! È bene che anche Modesta faccia buon viso alla sventura. Subito ci si deve avvezzare! Ci penso io! Guai a lei se piange! Non ci dormirei nè meno insieme. Perdio! Le turo la bocca con le mani. Ci hai il vino in casa?

Ma anche egli, benchè il suo istinto fosse sempre forte, si sentiva esasperare; e gli mancava sempre di più l’animo. Ed aveva paura di doversi pentire. Nondimeno, per ora, sembrava capace di qualunque resistenza e anche di qualunque eccesso. Egli, infatti, con le mani dietro la schiena, e il sigaro in bocca, benchè non avesse voluto accenderlo, si mise al vetro della porta, fissando in viso tutti quelli che si voltavano; non smettendo se essi non erano i primi. Poi, disse quasi