Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
— 151 — |
non si leva di cappello a nessuno! Senti, Giulio, non ti affliggere come fai. Non ti posso sopportare. Guarda il contegno che tengo io! Guarda: non mi tremano nè meno le mani!
E tese il braccio; ma la mano gli tremava così forte che la ritirò subito.
— Che gente! Pare che i soldi li abbiamo presi a loro! Che gliene importa! Non si sapesse, che sono tutti peggio di noi!
Poi, credendo di avere già influito sul fratello, disse:
— Per me, sono contento se mi resta questa cassapanca. Me la faccio mettere in camera, e me la guarderò quanto voglio.
Ma Giulio si sentiva trafitto, e non avrebbe voluto parlare più. Egli, nello stesso tempo, provava una grande dolcezza, quasi una grande contentezza, che gli faceva desiderare sofferenze più acute. Gli pareva d’essere doventato, invece, insensibile; e questo lo deludeva. Non c’era altro, dunque, da inventare accioc-