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co, ricominciava a smaniare più di prima; senza sapere se andava la sera stessa a trovare i Gambi o se aspettava il giorno dopo; quando si fosse rimesso e fosse tornato in sè. La moglie non lo fece escire; ed egli la notte non potè mai addormentarsi. Verso la mattina, pianse per più d’un’ora, zitto zitto; e potè assopirsi anche perchè era sfinito.
Si alzò con il proposito di andare alla libreria, a farsi vedere sdegnato e a trattar male i Gambi; ma, per la strada, la sua furia diminuiva; ed era così debole che sudava. Egli non ebbe animo d’entrare solo; e andò a prendere, in casa, il Corsali; che credeva piuttosto di sognare.
Intanto, i Gambi sapevano che la cambiale era stata non solo respinta, ma anche denunciata. Pareva che già lo sapesse anche tutta Siena; perchè molti ne parlavano a voce alta, fermandosi davanti alla libreria; dicendo che si trattava di quasi novantamila lire; e qualcuno assicurava centomila. Enrico era andato a quella bettola, a combinare una partita