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re a dietro e strappare la cambiale? Egli ci pensò, un attimo solo e come a una cosa impossibile. C’erano dinanzi a lui tante vie, ma egli doveva prendere quella della banca. Quando fu su per le scale, pulite ed eleganti, riconobbe l’odore che veniva sempre da quegli uffici. Molta gente scendeva e saliva; egli ne conosceva parecchi e s’affrettava a salutarli. Giunto allo sportello dove accettavano gli sconti, dovette attendere perchè c’erano almeno una dozzina di persone. Ma non gli venne mai in mente di andarsene; anzi, ostentava di avere fretta; e consegnò la cambiale all’impiegato, con un sorriso convenzionale; da commerciante conosciuto e accreditato. Poi chiese, scherzando:

— Va bene?

L’impiegato, con un moto della testa, rispose:

— Benissimo! E buttò la cambiale, insieme con le altre, in una cestina di vimini.

Giulio, scendendo con più allegrezza, pensava: «Anche questa volta il colpo è