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nessuno avrebbe contraddetto, disse ad Enrico:

— Vai a prenderla!

Restati soli, Giulio e Niccolò sentivano l’uno per l’altro una tenerezza che pareva una cosa sola con la loro collera. Anche Giulio, ora, era più spigliato; e, quando venne la cambiale, la stese subito su la scrivania. Scelse una penna che faceva bene, e la provò con l’unghia del pollice; ma, siccome gli tremavano un poco le mani, disse:

— Prima è meglio ch’io mi calmi!

Gli altri due fratelli, appoggiati agli scaffali, gli stavano attorno. Giulio accese la sigaretta; e, fumatala mezza, disse:

— Ora sono in ordine!

Si strinse forte le mani insieme, poi un dito per volta della destra; tuffò la penna, guardò che non fosse inchiostrata troppo; e, tenendo ferma la cambiale con la sinistra, cominciò la firma. In quel momento si entusiasmava; e, benchè si sentisse sempre rimescolare e come un’interruzione nella sua coscienza, non avreb-