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X.


La domenica, Giulio e il cavaliere Nicchioli fecero un’altra passeggiata. Niccolò era andato a Firenze; e perchè non lo dissuadessero, aveva evitato di parlare a solo con i fratelli.

Quando prendeva di queste decisioni, doventava intrattabile; rifiutando di darne qualunque giustificazione. Non riescivano nè meno a trovarlo.

Il cavaliere chiese a Giulio:

— Vogliamo andare da Ovile a Pispini?

Il libraio era distratto, e rispose:

— Dove vuole lei. Per me, è lo stesso.

Nell’aria c’era una dolcezza pungente; e le campagne parevano gli avanzi della primavera. Quasi tutti i contadini avevano vendemmiato; e perciò i cancelli su