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dolce anche lui. Ma Giulio gli disse, accorato:
— Questa volta scivoliamo senza poterci aggrappare a niente! Tu, ancora non ci vuoi credere!
— Fino ad ora, la fortuna ci ha sempre assistito!
— Ed ora ci ha lasciato.
— Vuol dire che subiremo insieme la stessa sorte: io non sono come Enrico.
— Pensavo, invece se qualcuno di voi si potesse salvare.
— A quale scopo?
— È vero: se tocca a me, anche voi dovete fare lo stesso.
Ma Niccolò non avrebbe potuto resistere di più alla monotonia di questa tristezza sconsolata. Egli cominciò a muoversi e poi a dimenarsi su la sedia; come quando, d’estate, per chiappare una mosca picchiava e sbatacchiava le mani da per tutto. Giulio se ne accorse e gli disse:
— Vai a fare una bella scorpacciata d’aria! Non è mica necessario che tu stia qui perchè ci sto io!