Pagina:Tre croci.djvu/122


— 110 —


— Già! Non ci avevo pensato! Il meglio è dirlo al cavaliere, dunque!

— Potremo andare qualche altro mese, ma poi?

— Bisogna resistere fino all’ultimo.

— Abbiamo fatto già tutto il possibile.

— Seguiteremo.

Giulio aprì il cassetto della scrivania, come se avesse potuto trovarci qualche cosa che gli fosse utile. Toccò tutti i mucchi delle carte che c’erano, e con le unghie volle levare uno spillo restato dentro una commettitura del legno. Poi, si mise a bucarsi la punta delle dita.

— Vogliamo dire tutte le cose, come stanno, al direttore della banca? Ci vado io. E gli chiedo che ci lasci tempo di riparare alla nostra uscita.

— Io mi strabilio come non ti rendi conto che tu farnetichi.

— Vado a rubare, piuttosto! Ma in prigione per le cambiali false, no. M’ammazzo!

Il malessere di Giulio si eccitava anche di più; e finì che egli ebbe più compassio-