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— Già! Non ci avevo pensato! Il meglio è dirlo al cavaliere, dunque!
— Potremo andare qualche altro mese, ma poi?
— Bisogna resistere fino all’ultimo.
— Abbiamo fatto già tutto il possibile.
— Seguiteremo.
Giulio aprì il cassetto della scrivania, come se avesse potuto trovarci qualche cosa che gli fosse utile. Toccò tutti i mucchi delle carte che c’erano, e con le unghie volle levare uno spillo restato dentro una commettitura del legno. Poi, si mise a bucarsi la punta delle dita.
— Vogliamo dire tutte le cose, come stanno, al direttore della banca? Ci vado io. E gli chiedo che ci lasci tempo di riparare alla nostra uscita.
— Io mi strabilio come non ti rendi conto che tu farnetichi.
— Vado a rubare, piuttosto! Ma in prigione per le cambiali false, no. M’ammazzo!
Il malessere di Giulio si eccitava anche di più; e finì che egli ebbe più compassio-