Pagina:Tre croci.djvu/115


— 103 —


— Ormai nella vostra bottega non ci si viene più volentieri! Rizzate sempre qualche chiassata che disturba. Dite quel che avete e non vi adirate l’uno con l’altro.

Il Nisard non se ne andava per non essere maleducato con Giulio. Egli sentiva che aveva ragione lui; ed era irritato d’Enrico; ma non se ne fece accorgere.

Enrico ricominciò, volgendosi a Giulio:

— Perchè non dici chiaramente qual’è la ragione della mia arrabbiatura? Se lo dici, a me, ormai non importa più nulla.

— Vuoi dare a me la colpa di tutto?

Enrico non s’arrischiò a rispondere. Ma Giulio proseguì:

— La prendo io! Tu che ne pensi, Niccolò? Voglio conoscere anche il tuo sentimento.

Niccolò si storse tutto; e, raccattando il sigaro acceso che gli era caduto di bocca, disse al fratello:

— Io vorrei soffrire come te. Mi pare giusto! Ma tutti non si può soffrire. Uno, soffrendo, piange; e io, invece, rido.