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Civiltà ed arte nelle necropoli euganee-atestine. 57

antichi Euganei, scoperte fra gli anni 1876 e 1880, nel dintorno della antica città di Ateste, la moderna Este, dove, cogli antichi oggetti in gran copia raccolti da quelle tombe, s’è formata una collezione di antichità preromane ricca ed importante.

Le tombe e la copiosa suppellettile funebre in quella collezione deposte mostrano l’agro estense, in antico occupato da popolazione numerosa ed industre, che in questi suoi monumenti funerari lasciò traccie del graduale suo sviluppo di civiltà, segnando la successione di età diverse nello svolgimento delle facoltà d’uno stesso popolo. Partendo dagli strati più profondi e più antichi, si può seguire questa successione; essa incomincia da una età euganea primitiva, passa ad una più sviluppata, e mostra quindi un’età euganea con influenze greche ed etrusche, per finire in un’età, in cui la civiltà euganea si unisce e poi si confonde con la civiltà romana.

Primo Periodo. — Dell’età euganea primitiva sono caratteristiche le tombe a semplice fossa o buca, sormontate da masse informi di trachite, a modo di cippi; dentro la buca è l’ossuario, e intorno a questo residui di rogo. L’ossuario é di argilla grossolana e di rozza fattura, con sopra graffiti degli ornati geometrici, le cui incisioni, o solcature sono riempite di color bianco; di forma l’ossuario atestino eguale a quella dell’ossuario di Villanova, del predio Renacci ed Arnoaldi-Veli, e dei bronzi della Certosa. Gli ornati sono a triangoletti, a circoletti, a linee ricorrenti, a meandri con croci gammate.

Coll’ossuario s’accompagnano stoviglie, rozze anch’esse d’impasto e di lavorazione, di color naturale, raramente tinte di nero con grafite. Fra gli oggetti fittili di questo più antico strato uno ve n’ha in forma d’augello, vuoto nell’interno, sostenuto