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56 Arte italica.

dicate due colonne su ciascun lato della porta. In alcun esemplare vedesi anche segnata sulla parte del tetto un’apertura a forma triangolare. Questi vasi spesso hanno intorno delle linee ornamentali graffite, a meandro, a zig-zag, e con queste frammischiata la croce gammata o cantonata.

Rotonde, fatte di pali e di vimini, con intonaco d’argilla, coperte di stoppie, di canna, di paglia, dobbiamo pensare che fossero le primitive abitazioni fin da un tempo anteriore alle ultime eruzioni dei vulcani laziali, come lo provano gli oggetti sepolti nel peperino fino agli ultimi tempi della monarchia; ricordando Livio centri eruttivi quali lapidibus ruit, vox ingens e luco et summo montis cacumine, e trovandovisi l'aes grave fuso librale1.

Così era nelle stazioni del settentrione d’Italia come nelle regioni dell’Appennino e nelle pianure del basso Tevere, al tempo della vita pastorale ed agricola degli Italioti. Così erano fabbricate Alba-Longa e le città latine; così Roma nelle sue origini; in tali capanne abitarono i progenitori italici, genti che usavano utensili di selce e di bronzo e rozze stoviglie d’argilla. Questo ha sua riprova nelle tradizioni e nelle reminiscenze storiche2.


VI. — La civiltà e l’arte

nelle necropoli euganee-atestine.


(Ved. tav. 20-25)


Un nuovo e ricco contributo per la conoscenza della primitiva civiltà italica diedero le tombe degli

  1. Ved. Ann. Istit. Arch. 1871, pag. 34-53. Cfr. Gnecchi, op. cit, pag. 19 e segg.; Ambrosoli, op. cit, pag. 80 e segg.
  2. Ved. la casa Romuli del Palatino rispondente alle descrizioni di Dionigi (I, 78) e di Ovidio (Inst. III, 183): Quare fuerit nostri, si quaeris, regia nati | Aspice de canna viminibusque domus.