Brizio giudicata opera dell’arte umbra1. Tale situla è a forma di cono rovescio, alta metri 0.33, formata d’una lamina di bronzo ripiegata su sé stessa e ribattuta con chiodi; il corpo del vaso tutto intorno porta una rappresentazione lavorata
a sbalzo (au repoussé), distribuita su quattro zone
sovrapposte (tav. 15). Vi è raffigurata una processione, alla quale prendono parte gli ordini militari,
civili e religiosi dell’antica Felsina. La prima zona
mostra cavalieri e fanti con lancie e scudi; la seconda
ministri sacri e victimarii, che conducono
gli animali al sacrifizio, seguiti da donne recanti
vasi; la terza rappresenta scene della vita giornaliera,
preparativi d’un banchetto o d’un sagrifizio
con suonatori; quindi un episodio di caccia
ed uno della vita agricola, con un contadino che
porta l’aratro e guida i buoi; la quarta zona
chiude la rappresentazione con una serie di grifoni,
chimere ed altri animali fantastici. Vi è cura
e finezza d’esecuzione: la trattazione delle figure
animali mostra un disegno più libero e più naturale
che non quello delle figure umane, nelle quali
si vede un’arte veramente ancòra infantile. È monumento
importante per la conoscenza dei costumi
umbri; è prodotto dell’arte italica primitiva con
accenni ad influenza orientale, e in certo qual modo
richiama al pensiero la rappresentazione dell’ome-
- ↑ Circa l’opinione sostenuta precedentemente che l’opera appartenga alla civiltà etrusca, ved. Zannoni, Scavi della Certosa, Conestabile, “Compte rendu„ del Congresso di Bologna, 1871; pag. 272. Ved. oggetti funebri del periodo etrusco della Certosa in Bologna più avanti, nelle tavole che illustrano la parte etrusca.