Pagina:Trattato di archeologia (Gentile).djvu/80

40 Arte italica.

Brizio giudicata opera dell’arte umbra1. Tale situla è a forma di cono rovescio, alta metri 0.33, formata d’una lamina di bronzo ripiegata su sé stessa e ribattuta con chiodi; il corpo del vaso tutto intorno porta una rappresentazione lavorata a sbalzo (au repoussé), distribuita su quattro zone sovrapposte (tav. 15). Vi è raffigurata una processione, alla quale prendono parte gli ordini militari, civili e religiosi dell’antica Felsina. La prima zona mostra cavalieri e fanti con lancie e scudi; la seconda ministri sacri e victimarii, che conducono gli animali al sacrifizio, seguiti da donne recanti vasi; la terza rappresenta scene della vita giornaliera, preparativi d’un banchetto o d’un sagrifizio con suonatori; quindi un episodio di caccia ed uno della vita agricola, con un contadino che porta l’aratro e guida i buoi; la quarta zona chiude la rappresentazione con una serie di grifoni, chimere ed altri animali fantastici. Vi è cura e finezza d’esecuzione: la trattazione delle figure animali mostra un disegno più libero e più naturale che non quello delle figure umane, nelle quali si vede un’arte veramente ancòra infantile. È monumento importante per la conoscenza dei costumi umbri; è prodotto dell’arte italica primitiva con accenni ad influenza orientale, e in certo qual modo richiama al pensiero la rappresentazione dell’ome-

  1. Circa l’opinione sostenuta precedentemente che l’opera appartenga alla civiltà etrusca, ved. Zannoni, Scavi della Certosa, Conestabile, “Compte rendu„ del Congresso di Bologna, 1871; pag. 272. Ved. oggetti funebri del periodo etrusco della Certosa in Bologna più avanti, nelle tavole che illustrano la parte etrusca.