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Arte italica. 15

in tre parti, comprendendo nella prima l’uomo terziario, nella seconda l’uomo quaternario, nella terza l’uomo attuale. La maggior ampiezza di trattazione è data alla seconda parte, nella quale il De Mortillet distingue, dal nome di centri speciali caratteristici per dati fenomeni geologici e fossili, un periodo chelléen, mousterien, solutréen, magdalenien nell’età litica; un periodo di Robenhausen nell’età neolitica; un periodo bohémien nell’età del bronzo, suddiviso in quello del fonditore (o morgien) e del martellatore (o laurnaudien). Segue poi naturalmente l’età del ferro nei suoi tre grandi periodi universalmente riconosciuti. In sèguito ai risultati degli scavi della seconda metà del nostro secolo, si ampliò il quadro dei resti umani nelle età preistoriche, e si determinarono i vari periodi dalle varie forme di costruzioni entro l’età della pietra (archeolitica e neolitica), l’età del bronzo (eneolitica, enea), e l’età del ferro (divisa in tre periodi). I nomi e le suddivisioni adottate recentemente dal ch. prof. E. Brizio nella sua Epoca preistorica (Milano, Vallardi, 1899), come introduzione alla Storia d’Italia, sono:

     1. Caverne (abitazioni e sepolture).
     2. Villaggi a fondi di capanne e loro necropoli.
     3. Palafitte (o abitazioni sui laghi).
     4. Terremare e loro sepolcreti.
     5. Necropoli felsineo-laziali.
     6. Necropoli venete.
     7. Città, colonie e necropoli etrusche.
     8. Città e necropoli pelasgiche.
     9. Necropoli picene.
     10. Necropoli galliche.
     11. Sepolcreti dell’Italia Meridionale.
     12. Stazioni e necropoli sicule.

Quanto alla determinazione etnica di questi vari centri della vita preistorica, in mezzo alle varie e molte incertezze che agitano ancòra i dotti, specialmente intorno ai Pelasgi e agli Etruschi, possiamo però raggruppare le varie stirpi italiche e non italiche secondo alcuni dati archeologici comuni, nel modo seguente:

Sarebbero appartenenti ai Liguri i cavernicoli e gli abitatori di capanne, le necropoli picene, le necropoli diverse del territorio di Sibari e dell’Italia Meridionale in genere, nonchè i centri antichissimi occupati dai Siculi, perchè questi usavano, come i Liguri, di deporre il cadavere umato rannicchiato nella fossa, come incontriamo nella necropoli di Remedello del Comasco.

Formerebbero invece il substrato dei Protoitalici propria-