Pagina:Trattato di archeologia (Gentile).djvu/424

346 Arte romana.

logoro, che si crede un sacello. Inoltre fu messa allo scoperto meglio di prima la grande aula della Basilica, col pavimento in marmo africano, porta santa e giallo antico.

Maggior luce venne inoltre con gli ultimi scavi alla storia della costruzione del templum Antonini et Faustinae, del quale uscì nella sua primitiva grandezza lo stilobate, e si potè studiare tutto il perimetro, essendo ora isolato.


la “cloaca maxima„.


Una conseguenza non inaspettata, ma in ogni modo fortunatissima degli scavi sistematici del Foro Romano fu lo studio profondo e minuzioso di tutto il sistema stradale del centro della vita romana, nonchè di quello sotterraneo con lo scavo delle cloache e dei pozzetti che misero in luce la complicata canalizzazione della fognatura e dello scolo delle acque in Roma.

Mi limiterò solo ad accennare al fatto importantissimo, messo in luce dalle ricerche del Boni, che la cloaca maxima (ved. tav. 47), risulta costrutta di massi tolti da edifici repubblicani; non sarebbe stata opera dei re Tarquinii, ma lavoro dell’ultimo periodo della Repubblica, mentre l’antica cloaca che si attribuisce ai Tarquinii pare esista in un altro luogo, ove si vedono vestigia considerevoli più a levante della maxima. Quella prima grande cloaca sarebbe stata poi abbandonata quando i Romani costrussero la Basilica Aemilia.


F I N E.